lunedì 18 febbraio 2008

Compagni di scuola compagni di niente.

Nell'economia mondiale della sofferenza Palermo non é di sicuro ai primi posti, peró Cotton Fioc credeva di sí. Innanzitutto per il suo soprannome e poi perché viveva alla Guadagna e tutti a scuola lo sfottevano per questo. Mercoledí la professoressa d'italiano lo chiamó interrogato: Cotton Fioc, alla lavagna. La classe intera scoppió a ridere. Sabato il prof di educazione fisica, per elogiarlo di un gol, gli disse: Eh, si vede come giochi che sei della Guadagna! Cotton Fioc non ne poteva piú, cercava di essere come tutti gli altri ma quel suo fisico diafano e i capelli biondi quasi bianchi lo rendevano diverso, anomalo, inconfondibile. Per questi motivi, dopo 14 anni di sfottó continuo e aggravato Cotton Fioc decise di prendersi la sua rivincita. Arrivó a scuola piú presto del solito lunedí scorso, trascinando dietro con sforzo, una grossa cassa di cartone trovata dinanzi al Conad di via Noce. Ancora non era arrivato nessuno, cosí entró lui stesso dentro la scatola ed aprí il rubinetto della bombola di butano che aveva nascosto dentro il cartone. Quando arrivano tutti e aspettano qua al cancello accendo questo minerva e li faccio satari 'nta l'aria! Era un gesto disperato e pieno di sofferenza. Lo accompagnava al walkman una cassetta di Venditti: Compagni di scuola, compagni di niente, nulla di piú calzante. Purtroppo peró il nostro eroe non pensó al fatto che l'aria si sarebbe saturata troppo, troppo presto, e il suo corpo non avrebbe retto. Cosí cadde incosciente, e morí dormendo una dolce morte, allo scoccare della campanella, alle 8 e 05 davanti il Leonardo Da Vinci. Addio Cotton Fioc!

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