lunedì 18 febbraio 2008

Sangue Siciliano.

Ciao, mi chiamo Lino, é domenica ed ho vinto la riffa di Ballaró. Il premio é una cassa di Sangue Siciliano, liquore a base di vino dolcissimo e traditore. Ho solo sei bottiglie a disposizione ma ho un piano: berle tutte prima che Rosy torni dalla messa. Sono le nove. Mi chiudo nel cesso ed inizio la prima bottiglia di nascosto. La pioggia fuori bagna i resti del mercato, sale dalla finestra un odore di fiori morti che manco al cimitero. Rosy mi costringe ad uscire dal cesso. Seconda bottiglia. Nel tazzone del caffé aggiungo il Sangue Siciliano. Faccio il bis. Le campane del Carmelo mi ricordano che é passata un'ora. Rosy esce, non credo che si é accorta di niente. La terza bottiglia la bevo buttato sul letto. Mi sento la lingua gonfia, non riesco a trattenere le lacrime. Verso del vino sulle lenzuola ma me ne frego. Venditti mi accompagna alla radio. Lillilillilillillilí. La quarta bottiglia la bevo nudo sul balcone. Grido ai passanti, scoreggio, bestemmio. Vanno tutti a messa, 'sti stronzi! E io senza lavoro che mi rovino la vita, dannazione! La quinta bottiglia la bevo sul pavimento del salone, nuotando nel mio vomito, con la tv accesa su un canale locale. Un ragazzetto strabico biascica di un appuntamento stanotte a Mondello. Finisco la sesta bottiglia attaccato ad un telefono erotico. All'altro lato del filo una tizia spaventata cerca di descrivermi i suoi stivali. Provo a farmi dire dove lavora, le prometto di andarla a prendere con la Y10. Mi spazientisco, inizio a minacciarla, le dico che la ritroveranno in un sacchetto dell'immondizia ai Danisinni. Non mi reggo in piedi, sfascio mezza casa. Quasi dó fuoco al tappeto, poi lo lancio fuori dal balcone. Sono le 11, suonano le campane. Rosy torna a casa. La riempio di botte. Amen.

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