lunedì 18 febbraio 2008

Questa sera non odiarmi.

Eccomi lí, dentro la Y10 sporca di fango, che ascolto Venditti a palla con Giusy nel bagagliaio. Ancora buio fuori. L'alba non arriverá mai. Imbocco la Favorita a velocitá pazzesca. Le mani mi tremano cosí stringo forte il volante. Gli abbaglianti illuminano sprazzi di sottobosco come paparazzi diabolici. Giusy deve essersi ripresa. Sento che starnazza qualche nota, cerca di seguire la musica e la voce di Antonello la fa stonare. Ma non posso, non posso abbassare il volume. Non adesso. La Favorita mi ha risucchiato e sembra non finire mai, fortuna che ci sono i subwoofer a tenermi compagnia. Gli alberi vanno veloci, odore di notte, odore di mare in decomposizione. Un animale attraversa la strada di scatto. Poi un rumore sordo, coperto dalla voce di Antonello. I freni a tavoletta. Una nigeriana é coperta di sangue, ha le gambe aperte, ma neanche la Cuccarini potrebbe divaricarle a quel modo. Forse chiede aiuto ma a me pare che stia cantando Grazie Roma. Giusy scalcia dentro il cofano. Grida <>. Mi viene da piangere, afferro la nigeriana da sotto le ascelle, la spingo oltre l'asfalto, giú nello sterrato. Poi risalgo in macchina ed apro un'altra boccina di popper. Il sole inizia ad accendersi, mi sono lasciata alle spalle la Favorita. All'Addaura non c'è anima viva, ma se le canoe potessero parlare vi direbbero che l'espressione nei miei occhi é vuota come una partita finita 0 a 0. La Y10 impenna sul marciapiede, quasi la ribalto. Poi freno. Corro ad aprire il bagagliaio. Giusy é sporca di merda. Sangue e merda. ma anche cosí mi assomiglia. Si vede che é mia sorella. La lavo a mare, batte i denti. La prossima volta devono pagarmi di piú. Lei sorride. Sorride sempre Giusy. Stavolta l'hanno ridotta male.

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