martedì 17 giugno 2008

La nuova vita.

Fa caldo a Palermo, un caldo che uccide i nonni e irrita i padri. L'acqua di Mondello lambisce le dita dei miei piedi, tocca pirma l'indice, accende lo smalto delle unghie con nuovi riflessi. se ripenso alla mia vita prima delle elezioni faccio fatica a riconoscermi. Ero una ragazza qualunque, con le sue scarpe prada e lo zaino invicta sulle spalle. Pizza e birra il sabato o qualche festa. Ma non voglio pensare al passato. Non voglio pensarci perché mi fa stare male. adesso che le scuole sono state occupate dalle bande armate passo la giornata a fare molotov, o ad aiutare Ada in cucina. La notte invece mi scopano. Ormai non importa piú chi é che mi sbatte sulla cattedra, chiudo gli occhi e cerco di pensare alle cose belle, tipo il mare. L'acqua che lambisce le dita dei piedi. Come adesso. Sono scappata ma so che prima o poi mi ritroveranno. O loro o altri, non importa, ma qualcuno mi troverá e mi costringerá ad accettare di fare sesso con lui e coi suoi compari. Perché piaccio ai maschi. Gli faccio sangue. Sento degli spari dietro di me. No, non sono spari, é qualcuno che sta facendo a pezzi la statua della Sirenetta. Strano che non ci avessero pensato prima. Quelli che mi avevano presa dicevano di essere liberisti rivoluzionari, continuavano a ripetere "rilancio dell'economia" "reddito pro capite" e cose di questo genere, ma poi lanciavano le molotov contro i loro oppositori e mi scopavano la notte. Ovvio, non ero la sola, ma le altre erano piú vecchie, piú brutte e mi trattavano male, con un'alterigia che probabilmente nascondeva un forte senso d'invidia nei miei confronti. Basta, non ci voglio pensare. L'acqua del mare é fresca e lambisce le dita dei miei piedi,ma eccolo. Un vecchio si trascina al mio fianco. Ha la divisa del Palermo,esce fuori la minchia. Lo sapevo.

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