venerdì 26 giugno 2009

Promesse da Premier

Mi bruciavano le scarpe, gli stivaletti Prada marró, i pantaloni tagliati su misura da uno dei miei sarti. Il calore scioglieva i peli dei mie polpacci mentre la gente gridava A MORTE! A MORTE! Non é bello, ragazzi, non lo é per niente. soprattutto dopo che uno si é fatto il mazzo, per migliorare Palermo, dico. Il mazzo, e chi me l'ha fatto fare? Palermitani ingrati! Tornando a prima. Sentivo le fiamme che quasi mi lambivano, che morte di merda, bruciato tra i rifiuti! Pensavo che era troppo palermitano morire in quella maniera... quando siete arrivati voi. Da dove siete sbucati? Mi é sembrato che usciste dai sacchetti della spazzatura. Non vi ho visto arrivare. Non vi ho visto arrivare. Il fumo giá mi circondava, l'odore era insopportabile. Io mi vomitai sopra la giacca di cotonella verde acqua e questo forse aiutó la combustione a rtardare di qualche prezioso minuto. Circondato dal fumo giá non mi potevano vedere da sotto la collina. Quindi siete arrivati voi. Piccoli ma ben organizzati. Siete riusciti a tagliare le corde che mi tenevano prigioniero, e suppongio che deve essere stato difficile, visto che erano pesanti e ben annodate al palo della luce. Io quasi non respiravo, l'odore mi stava soffocando ma mi sono sentito trasportare da invisibili manine. Non ci credevo. Non avrei mai pensato di salvarmi in quella situazione estrema. Ma vi assicuro che il premier non dimentica nessuno, state pur certi che verrete ricompensati. Anzi ditemi, cosé quello che volete da me? Non abbiate paura, qualsiasi cosa diciate io l'esaudiró, non per niente sono il Premier! Cosa? Volete una famiglia? Beh, come richiesta é strana, ma va bene. Io sono il premier, io vi troveró una famiglia! È una promessa.

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