martedì 23 giugno 2009

Ballaró blues.

A Ballaró puoi trovare di tutto e io avevo bisogno di un rene. Un tipo losco, presentatomi dal premier, mi aveva detto che poteva procurarmene uno. COME? chiesi un pó stupito. Quello non mi rispose, ma dallo sguardo capii che non avrei fare quella domanda. Mi disse di tornare tra 2 giorni, io risposi che doveva sbrigarsi: non ho tutto quel tempo. VA BENE, CI VEDIAMO DOMANI SERA. Io tornai a casa pieno di speranza e con un pó di schifo verso me stesso. FARÓ DEL MALE A QUALCUNO PER SALVARE ROSA, SONO UN BASTARDO. Ma una volta a casa mi resi subito conto che c'era qualcosa che non andava per il verso giusto. Briciola, la nostra Jack Russel, guaiva disperata e raschiava luscio con le sue unghiette appuntite. ROSA! Nella stanzetta, ormai da mesi adibita ad ambulatorio, il corpo di mia figlia giaceva scomposto e immobile, con le gambe divaricate a mostrare impudicamente le parti intime, decisamente senza vita. Quanto veloce sa essere il tempo, a volte a Palermo, che ti scorre davanti agli occhi e ti viene da chiederti, ma io non ero un bambino solo qualche giorno fa? Invece ero lí, con la mia giacca azzurra di cotonella, la casa in viale Magnolie e i pagliacci tristi di Romano Mussolini alle pareti, a piangere la fine scontata di mia figlia Rosa, appena ventenne, stroncata sicuramente da una delle innumerevoli infezioni renali acute di cui ha sofferto negli ultimi anni. Sono qui, davanti alla mia solitudine mentre Briciola mi lecca le lacrime quando mi rendo conto che a qualcuno stanno portando via un rene per colpa mia, in cambio di una jeep Cherokee rossa. Devo fare qualcosa, penso. Cerco di ricomporre il corpo di Rosa, il suo viso sembra sereno, poi mi assale un'altra volta il rimorso. Metto il guinzaglio a Briciola e corro a Ballaró. Magari posso ancora rimediare.

1 commento:

Letizia ha detto...

Interessante il tuo blog. Racconti brevi ma molto incisivi. Questo per esempio è riuscitissimo. Bravo!