giovedì 31 luglio 2008

Elegia madonita.

A Blufi, mentre sto scavando ormai da piú di 2 ore non faccio altro che pensare a mia figlia. Me l'hanno ammazzata. Me l'hanno ammazzata. Non posso fare a meno di ripeterlo, peró, nello stesso tempo riesco anche a focalizzare altre cose: e elezioni, le repentine trasformazioni che ha subito Palermo in poche settimane, i giovani e vecchi che hanno abusato di Tina per giorni e giorni, ma non giungo mai ad una conclusione. Cosa potrei fare? Cosa fareste in una circostanza come questa?
Mia moglie ormai non parla quasi piú.Mi voleva addirittura impedire di seppellire Tina. TIENIAMOLA UN PO' QUI CON NOI. Ricordo il suo sguardo implorante e pieno di speranza quando mi chiedeva questa cosa assurda.
Per non sprofondare nel vortice del dolore cerco di fare il punto della situazione.
Il sole é ancora forte, malgrado siano giá le 8 di sera. Ho le mani indolenzite e stanotte la schiena non mi fará dormire. Me l'hanno ammazzata.
Secondo le informazioni che ho raccolto grazie alle amicizie ultrá del portiere del mio stabile, Tina é stata prelevata direttamente a scuola, in una retata il giorno successivo alle elezioni, poche ore dopo lo scoppio dell'insurrezione. Non fu l'unica, se ne portarono qualche decina, scegliendole accuratamente. Secondo gli Ultrá i rapitori erano gli sbirri, ho qualche dubbio in proposito, peró é un dato di fatto che frange estremiste delle forze dell'ordine, almeno all'inizio dei disordini, si sono compattate per destabilizzare la cittá e instaurare un governo armato. Erano quelli immediatamente meglio organizzati, coi loro capi abituati al comando e le armi pronte per sparare.
Ora fa piú fresco, malgrado la canottiera sia un tutt'uno con la schiena. Adagio il corpo di Tina nel fosso ed esco fuori. Il sole é una palla del colore del sangue mestruale.

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