domenica 5 ottobre 2008

Framore o della dualitá.

Arrivo a Seul e mi accoglie Francesco, un ragazzo palermitano che non avevo mai visto in vita mia. Cambiamo i soldi, prendiamo un thé verde freddo in un negozietto che é al contempo caffetteria-giornalaio-tabaccaio e mini market e saliamo sul bus che ci porta verso il centro. Davanti a un bibimbap (riso con verdure, uovo e una salsa dolciastra e leggermente piccante) inizia un'amicizia. Francesco mi spiega di avere conosciuto la sua fidanzata coreana attraverso skype (ma in epoca non sospetta, quando ancora il software non era stato inglobato dalla multinazionale facente capo a eBay e Paypal) e mette in chiaro la sua passione per internet e lo sconfinato mondo del web. Il suo nickname é Framore e anche se io preferisco chiamarlo Ciccio devo dire che mai nome fu piú appropriato.
Analizzando un attimo in maniera assolutamente non scientifica l'etimologia del suo nickname vorrei sottolineare la seguente lettura:

FRAMORE = Fra(te)+Amore un composto endocentrico con riaggiustamento fonetico della vocale a.

In effetti la natura di Framore é duplice, ma di una duplicitá non contraddittoria.
Da una parte c'è la spinta mistica al raccoglimento interiore, alla ricerca di se stesso, al congiungimento col divino rappresentata dalla parola frate.
Al contempo la parola amore si fonde con la prima dando una connotazione non piú mistica e ascetica, invece passionale, terrena e in ultima istanza sensuale.
Possono convivere queste due facce della stessa medaglia? E se la risposta é affermativa, come potranno mai coesistere due spinte interiori cosí diverse e contraddittorie?
Per capirlo bisogna staccarsi dalla visione manicheistica occidentale che ci fa vedere il mondo diviso in categorie nette e contrapposte (bene-male, buono-cattivo, bianco-nero) ed abbracciare un punto di vista taoista, dove la complementaritá degli opposti é la pietra angolare dell'armonia cosmica che regola l'universo.
Ciccio é una persona tranquilla, va al tempio zen e crede nell'esistenza di Cristo, non mangia carne e medita nella stanzetta minuscola che ha preso in affitto in un pensionato universitario a Sinchon. Ciccio é una persona che ha raggiunto la pace interiore, quando peró non c'è lo sticchio nel mezzo. La seconda parte del suo nickname lo dice. Fr-Amore. L'amore gli sconvolge i piani, gli confonde le prospettive, lo sbatte di qua e di lá in un osceno ping pong lubrico in cui é solo la pallina dentro un gioco molto piú grande di lui.
E Ciccio soffre questa dualitá violenta, non si riconosce allo specchio, cerca conferma di sé fuori da sé, in corpi veloci e sguardi profondi, fatti di desiderio e istinto.
Ciccio soffre perché ancora non sa accettare la sua armonia, perché Ciccio é in armonia, Framore e Ciccio non sono due persone diverse ma la stessa identica persona. Ciccio é innocente ma non dell'innocenza in fondo colpevole del dottor Jeckill (che ha creato il mostro sfidando con la scienza le leggi divine), Ciccio é innocente e basta. Ciccio é sincero, ma la sua sinceritá é zen, non sceglie. Cambia seguendo delle leggi imperscutabili che FRA-more dovrebbe credere per fede, non opporvisi.

Non ho capito tutto questo da un semplice bibimbap. Ho frequentato Francesco assiduamente e con lui sono stato per la prima volta al ginchilban, una sorta di palazzo al cui interno ci sono saune, piscine di con bagni di acque a differenti temperature, posti dove rilassarsi e ricevere massaggi e finanche stanzoni in cui dormire placidamente cullati da profumi e aromi.
In Corea si dice che se vai al ginchilban con qualcuno quella persona diventerá un tuo amico speciale. Non so se Francesco l'abbia fatto apposta, ma adesso dovrá accollarsi le conseguenze...

2 commenti:

framore ha detto...

Non ho parole ... mai nessuno fù in grado di analizzarmi e comprendermi come tu...
Non sapevo che il gimgilbang (짐질방)fosse un posto dove le amicizie si consolidassero, ma sarei anche tuo amico in mezzo alla merda e ai fanghi putridi.

Con affetto,

Tuo Ciccio :D

Anonimo ha detto...

Fidanzata coreana. Bellissimi ricordi. Anch'io ho avuto una ragazza coreana diversi anni fa quando ero studente universitario. Una donnina minuscola di statura ma con una grande forza e determinazione. Eravamo una coppia strana a vederci da fuori. Io alto un metro e 98 palestrato (all' epoca) lei 1 metro e 38 di donna, magrolina, minuta. Eppure stavamo benissimo a quei tempi.

ViewFromAbove