martedì 5 agosto 2008

Il racconto del parassita.

Ho vissuto tutta la vita da parassita. Un penoso lavoro di portinaio in uno stabile di via Danimarca, poi finalmente, dopo tanti sforzi una falsa pensione di invaliditá. A quel punto ho abbandonato il lavoro per dedicarmi al mio interesse maggiore: la pornografia. A casa ho una collezione di 5000 videocassette porno di tutti i generi. Passavo le giornate in giro per i videonoleggi, alla ricerca di qualche titolo interessante e quando lo trovavo andavo subito a casa a copiarlo. Gli anni sono passati ed arrivó l'epoca di internet e del dvd. Cercavo di stare al passo coi tempi ma alla fine la buona vecchia vhs restava la mia preferita. Vivevo le mie giornate seguendo il ritmo inesorabile dell'onanismo, cullandomi in un mondo plastificato fatto di silicone e bukkake. Col tempo gli acciacchi iniziarono a colpirmi e se non fosse scoppiata l'insurrezione la mia vita non sarebbe mai cambiata. Ma arriviamo al punto. Il giorno dopo le elezioni mio cognato mi dice che la cittá é in rivolta. Devo prendere una decisione e mi lascio travolgere dalle sue parole. Divento un liberista rivoluzionario. Conosco gente. Esco di casa. Inizio anche a masturbarmi di meno. Eravamo a Mondello, stavamo innescando la bomba che avrebbe distrutto la statua della Sirenetta, quando un urgente bisogno prostatico mi obliga a defilarmi. Sulla spiaggia c'é Tina, é sola, ha lo sguardo spaurito, ma mi invita a sedermi con lei a guardare il mare. Ci amiamo lí, senza tabú, senza paure. Poi la porto via con me, alla sede. Io la trattavo bene, le davo da mangiare, e prima di partire dissi agli altri di fare altrettanto. Che ne sapevo... Che ne sapevo che l'avrebbero ammazzata!!! La prego, abbassi quell'arma adesso... Io non c'entro niente, io a sua figlia l'amavo...

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