lunedì 2 febbraio 2009

Margherita con funghi

Ordino una pizza in via Ximenes e vedo i ragazzi sui motorini, senza casco, che impennano e buttano voci. Penso che dovrei essere uno di loro ma che non saró mai uno di loro. Ho paura. Ho paura di tutto quindi preferisco non fare niente. Oggi per esempio sono rimasto tutto il giorno a casa a leggere un libro di Calvino. Poi avevo fame e visto che mia madre fa il turno di notte e mi ha lasciato i piccioli sulla scrivania ho deciso di scendere per una pizza. La cittá é strana dopo gli ultimi capovolgimenti politici. La gente si comporta come se fosse il suo ultimo giorno sulla terra. É tutto irreale. O forse é solo l'odore di plastica bruciata che mi stordisce. Ordino una margherita con funghi e mi siedo al tavolino ad aspettare. Dentro di me spero che il pizzaiolo faccia presto, giá le facce delle due signore che aspettano dopo di me mi provocano una strana sensazione alla pancia. Cosí mi concentro sulle mie mani. Le dita un pó pelose mi piacciono, sono belle dita lunghe da poeta malinconico. Guardo le mie mani e un fiocco bianco che scende dondolando dal cielo. Sembra neve, ma non é tempo di neve malgrado sia inverno. Il fiocco candido a contatto con la pelle provoca una reazione di formidabile bruciore, una specie di prurito moltiplicato per mille, un morso di cento insetti geneticamente modificati. Poi inizia a nevicare sul serio. Balzo dentro la pizzeria gridando. Intanto passa la motocicletta di poco fa il ragazzino che la guida adesso la faccia gonfia come un melone, peró butta voci come prima. Forse con un tono piú stridulo. Col cartone della pizza sulla testa riesco ad arrivare al portone.Sono a salvo, non mi pare vero.Con la coda dell'occhio vedo una delle signore della pizzeria sola nella tempesta, sembra che lotti coi fantasmi.Non ce la puó fare.

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