lunedì 10 marzo 2008

Carnevale da buttare.

Adesso le spiego che ci faccio in internet. Peró, commissario, vorrei cominciare dall'inizio. Ogni anno per carnevale, a scuola i parrini organizzano 'sta festa in maschera, ok. I corridoi addobbati, i banchi addossati alle pareti, coriandoli e stelle filanti dappertutto, bottiglie di fanta e rosticceria mignon sulle cattedre e tanta, tanta droga. Sí, commissario, droga. E mentre l'anno scorso lo sballo era l'oppio (quindi fu una festa piuttosto tranquilla) quest'anno tutti si facevano di colle e solventi. Che casino. Scene uso: un tipo vestito da bart simpson accasciato in un angolo col suo sacchetto di plastica tra le dita e il sangue a sprizzi dal naso che respira affannosamente mentre la sua amica (Anna della 3 F, una troia) cerca di farsi palpeggiare. Vabbé. Io la trielina non la tiro, che mi fa schifo. Bevo fanta e vodka. Sono bellissima vestita da Pocaontas, ma non mi nota nessuno perché la fusione é estesa, coatta. Mi ferma Sara. Chiede se voglio coca. Ok. A me la coca piace. Ce l'ha un tipo, ma non so chi é. Dice. Ha una maschera da Venditti. Sara mi porta al secondo piano, dove ci sono le stanze dei parrini. Bussa a una porta. Il tipo apre. Dentro ci sono altre 3 o 4 ragazze. Fattissime. Una vestita da fata é giá in topless. Dallo stereo musica di Venditti a palla. Io e Sara ci facciamo un paio di piste. C'è coca dappertutto. Il tipo con la maschera si spoglia nudo, rivela un corpo un pó flaccido ma senza peli e questo é ok. Sembra adulto ma non ne sono mica sicura. Brandisce un N70. Poi mi sento tutte quelle mani addosso. Sto bene. Scatta l'orgia. Non ricordo molto altro. Lui non parlava, i particolari, poi, li puó vedere lei stesso, su youtube. Adesso posso andare, commissario? Voglio comprarmi un N70 pure io, prima che chiudono i negozi di via Libertá

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