Dicevamo ancora che si poteva parlare Raccontare cose Annoiarsi un pó insieme Con tutto quest’odio riempio una damigiana
Tutta la morte Mi avvicina Qua nella pentola I suoi occhi grandissimi -quanto sono imbecille Crescono ancora E le labbra Quelle labbra le voglio spremere E farne un succo
Nei miei talloni spaccati entra lo sporco Lo sporco entra dentro di me
Io, turacciolo appassito Ruvido sughero Ruvido ruvido -Senza piú il calore del vetro Il giocattolo sporco di terra Dei cani del quartiere
Ho visto una rana dentro te Non di quelle belline Uno due e tre Contavo i tuoi respiri
Per i nuovi: questo blog racchiude una serie di racconti brevissimi ambientati a Palermo, prima, durante e dopo una "possibile e necessaria" insurrezione armata. Dal momento che molti di questi racconti sono concatenati e che le azioni si sviluppano spesso seguendo una continuitá, consigliamo di leggerli seguendo l'ordine cronologico di pubblicazione. Sono graditi i commenti.